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Diario da Haiti - 10 gennaio 2013   versione testuale

Continua ad Haiti, a tre anni dal sisma, la visita di una delegazione ufficiale di Caritas Italiana, guidata dal Direttore don Francesco Soddu. Nel racconto di Maria Chiara Cugusi (Caritas diocesana di Cagliari)  e nel servizio video di Maurizio Di Schino (TV2000) la cronaca del quarto giorno di incontri a Fondwa, frazione di Leogane.
 

Ripartire dalle comunità rurali. L’APF (Association de paysans de Fondwa) è stata fondata dal Padre spiritano Joseph Bonhome Philippe nel 1988. Prima di allora la gente emigrava da Fondwa, frazione di Leogane (dipartimento ovest di Haiti), zona montuosa, difficile da coltivare. Dopo l’istituzione dell’associazione, i residenti hanno iniziato a scoprire il senso della comunità e a collaborare per affrontare i problemi comuni. «La nostra finalità è aiutare i poveri ad organizzarsi e prendere in carico se stessi», spiega padre Joseph alla Delegazione della Caritas Italiana.  Il suo impegno accanto agli ‘ultimi’ prende forma , nell’88, grazie all’aiuto di un’associazione che finanzia l’acquisto di una prima porzione di  terreno: i primi interventi rispecchiano le priorità evidenziate dalla comunità locale, cioè la strada (Route de Fondwa) che collega il paese alla Capitale, la clinica sanitaria, l’educazione con la scuola e poi l’università. Inoltre, programmi di nutrizione, progetti di gestione dell’acqua e di agronomia. Poco dopo, vengono creati un centro polivalente e un ristorante, si investe in interventi sociali e nella strutturazione degli aspetti gestionali e amministrativi dell’organizzazione stessa. Parte dei fondi viene reinvestita per avviare nuovi servizi, ma questi sono insufficienti per far decollare attività economiche. Nel 2010, il terremoto distrugge tutti i risultati ottenuti in vent’anni. Sarà il sostegno dato da Caritas Italiana a far ripartire il territorio, con la creazione di imprese agricole e commerciali. Il ristorante viene ristrutturato, così come sede universitaria e viene creata una falegnameria. I profitti ottenuti vengono reinvestiti nella stessa comunità, che diventa in grado di auto-sostenersi.
 
L’istituto Fonkose - già fondato nel ’94 - fornisce una serie di servizi finanziari destinati a coloro che non hanno accesso al credito.«La nostra finalità è salvaguardare anche i diritti economici», spiega padre Joseph. L’accesso al credito viene favorito dalle ‘banche per i poveri organizzati’: «Li aiutiamo - spiega il padre spiritano - , grazie all’affiancamento di un tutor,  a organizzarsi in gruppi, creare un piccolo fondo e poter così accedere al credito per avviare semplici attività economiche. Si dà un pacchetto servizi alle famiglie, animali, un piccolo sostegno economico iniziale. Poi una formazione di 18 mesi e,  se il percorso viene terminato in modo positivo, esse ottengono un credito di solidarietà: «finora abbiamo aiutato 5mila famiglie nell’arco degli ultimi quattro anni», spiega il sacerdote.

Storie di risalita quelle dei singoli beneficiari, come quella di Chrishna Cherie: è riuscita a mandare i figli a scuola, dopo aver ottenuto un terreno per coltivare. Poiché è vedova, l’associazione le ha affiancato  qualcuno per aiutarla nei lavori più faticosi. Inoltre, ha potuto usufruire di una formazione agraria.
Nel complesso, ogni famiglia può possedere tra un quarto e mezzo ettaro di terreno coltivabile.

Un modello di sviluppo positivo che ha convinto diversi giovani a tornare nel paese d’origine e a far conoscere la propria realtà. Joseph Hawatt, 28 anni, dallo scorso giugno fa parte dell’ufficio comunicazione dell’APF. Originario di Fondwa, dopo la laurea in comunicazione e la scuola di giornalismo a Port - au - Prince ha scelto di tornare a Fondwa per raccontare la vita della comunità.  La Radio dell’APF,  Zetwal Peyizon  Fondwam, distrutta dopo il terremoto e riattivata subito dopo,  raggiunge migliaia di ascoltatori. «La comunicazione è la possibilità di riscattarsi, far conoscere  aspetti positivi del proprio paese - racconta Joseph - inoltre, permette di favorire un collegamento costante tra le comunità rurali, diffondendo programmi di formazione». Anche Aristide ha studiato all’università della capitale haitiana, poi è tornato a Fondwa. Incontra la delegazione Caritas presso la sede della nuova Università dell’APF, ricostruita dopo il terremoto.  “Sono tornato  - spiega - per contribuire allo sviluppo della mia comunità”. Dopo il terremoto sembrava tutto perduto, poi sono arrivate associazioni come la Caritas, che ci hanno aiutato a reagire”. Tre le materie studiate, gestione economica, agronomia e veterinaria. La nuova struttura è frutto di un lavoro condiviso. «Dopo il terremoto - racconta- tutti quanti hanno fatto dei sacrifici per riavviare la comunità. Ci siamo dati da fare per ospitare professori e studenti nei container e pian piano abbiamo ottenuto buoni risultati. La settimana scorsa abbiamo ospitato alcuni studenti americani. Tutto ciò è stato il frutto della nostra determinazione». Connesso all’associazione, il Segretariato per i diritti delle associazioni paesane, che comprende un rappresentante per ogni distretto del paese. Di recente è stato creato anche il Ministero degli Affari paesani, il Sekonapa, finalizzato a favorire un’interazione tra comunità e governo locale.