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Lunedì 23 Gennaio 2017
Burundi: crisi sempre più preoccupante   versione testuale

Da maggio 2015 il Paese vive una situazione di emergenza umanitaria, a causa di violenti scontri in seguito all’annuncio del presidente Pierre Nkurunzizasi, che contravvenendo alle regole costituzionali si è candidato per il terzo mandato alle elezioni politiche.

Nei soli sei mesi che hanno seguito la candidatura sono fuggite dal Burundi oltre 200.000 persone, rifugiandosi nei Paesi vicini, principalmente Tanzania, Repubblica Democratica del Congo, Rwanda. Al momento sono più di 300.000 i rifugiati burundesi nei Paesi limitrofi e circa 100.000 gli sfollati interni.

Oltre alle violenze, il Burundi è stato colpito dagli effetti del fenomeno climatico El Niño, che tra settembre 2015 e ottobre 2016 ha provocato inondazioni e siccità aggravando la già disperata situazione della popolazione dipendente dagli aiuti umanitari esterni. Al momento sono circa 4.600.000 le persone che soffrono a causa della scarsità di cibo e acqua, la maggior parte bambini, che a causa della situazione disperata sono costretti anche ad abbandonare le scuole, teatro di violenze indiscriminate.

A dicembre 2015 il Consiglio dei Diritti dell’Uomo di Ginevra ha adottato una risoluzione con la richiesta, sollecitata anche da Caritas, di dispiegare sul terreno una missione indipendente di esperti, al fine di prevenire nuove violazioni di diritti umani. Richiesta a cui ha fatto seguito l’appello di Caritas, tramite la rappresentanza di Caritas Internationalis a Ginevra, chiedendo  al governo burundese di ritornare al dialogo con le opposizioni, interrompere la spirale di violenza e garantire l’accesso agli aiuti umanitari. Il 20 settembre 2016, l’ONU ha pubblicato il rapporto finale dell’inchiesta riguardante i crimini commessi nel 2015 e 2016 in Burundi, denunciando violazioni gravi dei diritti dell’uomo, tortura, violenze generalizzate e sistematiche, perpetrate dalle forze governative e persone a loro collegate.

Sul territorio prosegue incessantemente l’impegno delle Caritas dei Paesi investiti dalla crisi per l’assistenza alle vittime del conflitto e della siccità, in Burundi con aiuti sanitari e distribuzione di viveri agli sfollati che spesso trovano assistenza presso 
parrocchie e strutture della Chiesa, in Tanzania, Rwanda e Congo con distribuzione di viveri ai profughi accolti presso campi o presso famiglie. Caritas Italiana è impegnata in Burundi da molti anni e segue la situazione costantemente, appoggiando gli interventi in atto in tutti i Paesi coinvolti. Ad oggi sono stati stanziati oltre 100.000 euro a sostegno dei piani di intervento di Caritas Burundi, Caritas Tanzania, Caritas Congo e Caritas Rwanda.
   


Per sostenere gli interventi in corso, si possono inviare offerte a Caritas Italiana, via Aurelia 796 – 00165 Roma, tramite C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale: “Crisi grandi laghi” oppure on-line.
 
Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
• UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
• Banca Prossima, piazza della Libertà 13, Roma – Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474
• Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113