Martedì 30 Settembre 2014
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MicroProgetti   versione testuale

 
MicroProgetto realizzato
"Notizie sotto la sabbia. Leggi tradotte per i nostri diritti" - Congo R.D.
Maggio 2012. Nel territorio di Walikale, devastato dalla guerra, la violenza è nutrita dall'abbondanza delle materie prime. La Commissione Giustizia e Pace della diocesi di Wamba si adopera per difendere i diritti di due gruppi autoctoni (pigmei e bantu) che continuano a essere vittime di espropri arbitrari da parte delle Compagnie minerarie internazionali. Il MicroProgetto ha permesso di tradurre e divulgare i principali testi delle leggi congolesi che regolano la proprietà terriera e l'estrazione mineraria. Un'attività capillare per difendere i propri diritti che ha coinvolto i capi-tribù e tutti gli abitanti della diocesi
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COSA SONO   Ponti solidali tra comunità nel mondo
  
La promozione umana e sociale delle popolazioni si realizza anche attraverso i MicroProgetti di sviluppo. Si tratta di piccoli interventi mirati, finalizzati a sostenere comunità - le più povere e meno aiutate - con opere di modico impegno economico, ma efficaci per favorire il loro graduale auto-sviluppo.
    
Ciascun MicroProgetto è la risposta delle comunità italiane (singole persone, famiglie, comunità parrocchiali, comunità diocesane, associazioni, …) ad un preciso bisogno di comunità di altri Paesi.
   
La relazione di comunione e carità che si stabilisce tra le due comunità è il più importante elemento che fa dei MicroProgetti di sviluppo uno strumento concreto di lotta contro la povertà e, nel contempo, un metodo educativo e di conoscenza tra realtà lontane e diverse, capace di stringere legami nel tempo, superando l’ottica dell’assistenzialismo e promuovendo una cultura di self-reliance, cioè di auto-sviluppo a lungo termine.
   
 
GLI AMBITI PRIORITARI   Diritti negati
  
Acqua, salute e lavoro sono aree tematiche prioritarie su cui si cerca di rispondere, con i MicroProgetti, ai numerosi bisogni espressi, attraverso le Chiese locali, le congregazioni religiose, i volontari, le associazioni della società civile.
 
Pozzi, attrezzature agricole, strumenti per la formazione professionale, sistemi alternativi di energia, microcrediti: questi e altri sono gli interventi realizzati, grazie a contributi in denaro inviati alla Caritas Italiana da privati cittadini, comunità parrocchiali, congregazioni religiose, che hanno così condiviso i vissuti di tante persone impoverite e di minoranze emarginate.
  
 
LO STILE  Partecipazione e mutuo aiuto
 
Nuove opportunità di sviluppo vengono rese possibili a tante persone apparentemente senza futuro. Attraverso i MicroProgetti vengono incoraggiati e sostenuti percorsi di autosufficienza a livello di singoli e di comunità. Impegno e risorse vengono dedicati allo sviluppo di microimprese familiari o comunitarie che, soprattutto in Africa, America Latina e Asia, coinvolgono annualmente decine di associazioni e gruppi locali appartenenti alle fasce più vulnerabili.
  
Nella logica dell’auto mutuo aiuto, vengono avviati e consolidati programmi di sviluppo agricolo, di artigianato, di trasformazione dei prodotti e prima commercializzazione, a favore di giovani disoccupati, ragazze madri e adolescenti a rischio di tratta, ragazzi di strada, vedove e anziani, detenuti o ex detenuti, persone diversamente abili.
 
Grande attenzione viene rivolta a proposte legate alla tutela e alla salvaguardia dell’ambiente e di aree poste a rischio di cambiamenti climatici e, di conseguenza di conflitti interni. I MicroProgetti, infatti, intendono contribuire non solo a soddisfare i bisogni delle comunità locali, ma anche a creare un “microclima” di giustizia e di benessere per l’intera popolazione di un paese.
  
La femminilizzazione della povertà resta un’attenzione trasversale prioritaria che ispira la realizzazione di tanti MicroProgetti, innescando interventi che mirano alla promozione della donna, a sviluppare pari opportunità di istruzione, salute, formazione professionale, al miglioramento delle condizioni del lavoro femminile nelle aree rurali, anche attraverso l’avvio di microimprese.
  
  
Le prime microrealizzazioni risalgono al giugno del 1969, come risulta dalla pubblicazione su "Italia Caritas" – al tempo bollettino d’informazione quindicinale – per le quali veniva richiesto il finanziamento di diversi microprogetti nel campo dell’istruzione e della sanità in Uganda, Madagscar e Rwanda.
  
Dal 1969 al 2009 sono stati realizzati oltre 12.000 MicroProgetti.
   
Dall’Italia parte un impegno concreto soprattutto verso Africa, Asia America Latina, ma anche in aree specifiche dell’Europa, del Medio Oriente, Nord Africa e Corno d’Africa. Cittadini privati, comunità parrocchiali, congregazioni religiose, associazioni hanno contribuito a restituire speranza e diritti a tante persone impoverite, emarginate escluse in vari paesi del mondo.
 
Nel 2012 sono stati oltre sedicimila i donatori che hanno permesso di sostenere la realizzazione di 334 MicroProgetti in 58 Paesi di cui: 173 in 27 Paesi dell'Africa; 85 in 16 Paesi dell’America Latina; 53 in 7 Paesi dell'Asia; 21 in 7 Paesi dell'Europa; 2 in 1 Paese della Regione Medio Oriente e Nord Africa; per un importo complessivo di 1.445.920 euro. Questi piccoli progetti hanno contribuito a rendere possibili itinerari di sviluppo socio-economico (61,71%), sanitario (14,91%) e sociale (23,38%). Vedi tabella (pdf) 
 
  
Chi vuole sostenere i MicroProgetti di sviluppo di Caritas Italiana deve riportare nella causale il rispettivo codice (esempio: "MP 71/12").
 
Le offerte possono essere inoltrate alla Caritas Italiana tramite le modalità qui indicate.
 
 

 
Per ulteriori informazioni
Ufficio MicroProgetti (Area Internazionale), micro@caritasitaliana.it
 
 
 
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