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Giovedì 1 Giugno 2017
Caritas Ventimiglia – Sanremo   versione testuale
"Ventimiglia CONfine solidale": un anno di accoglienza e solidarietà
   
Un comunicato dell'organizzazione di volontariato Caritas Intemelia onlus e della Caritas diocesana di Ventimiglia – Sanremo traccia un bilancio sull'anno di attività presso la chiesa di Sant'Antonio a Ventimiglia (31 maggio 2016 - 31 maggio 2017). Nel comunicato, a firma di don Rito Alvarez, parroco della Natività di Maria SS. a Ventimiglia, e Maurizio Marmo, direttore della Caritas diocesana di Ventimiglia – Sanremo, si legge:

«Un anno fa, insieme con il nostro Vescovo Antonio Suetta, abbiamo deciso di aprire le porte della Chiesa di Sant'Antonio per accogliere i migranti in transito da Ventimiglia ... è iniziata un'esperienza umana e spirituale ricchissima, che nessuno di noi si sarebbe mai immaginato di vivere. Siamo stati “travolti” dal passaggio di circa dodicimila persone, la metà provenienti dal Sudan e le altre da più di 50 paesi diversi. Moltissimi minorenni non accompagnati, tante famiglie con bambini stupendi (anche di pochi mesi), mamme incinte che ci stupiscono per la loro forza e speranza, giovani donne sole che dopo momenti terribili ritrovano da noi un luogo sicuro ...
   
Dal giorno dopo alcuni parrocchiani si sono attivati per preparare da mangiare ed organizzare quanto necessario per offrire ai nostri ospiti l'accoglienza più dignitosa possibile. Le porte aperte sono state varcate da migliaia di migranti ma anche da decine di volontari, credenti e non, mussulmani, protestanti, italiani e francesi, europei, giovani e meno giovani,... tutti uniti dall'obiettivo di vivere la solidarietà. Abbiamo cercato realmente di incarnare il nome che abbiamo dato a questo progetto di accoglienza: “Ventimiglia CONfine Solidale”...
      
Purtroppo la frontiera è ancora chiusa e i posti per l'accoglienza insufficienti, continuiamo quindi la nostra opera; riteniamo infatti che sia indispensabile aiutare dignitosamente le persone che giungono a Ventimiglia, e siamo convinti che migliore è la risposta che viene data e minore sarà l'impatto che tale fenomeno può avere sulla città, che già tanto ha dato e che si ritrova “suo malgrado”, vista la posizione geografica, a dover far fronte a problemi internazionali che non possono né devono essere addossati a Ventimiglia e ai suoi abitanti.
   
Si è evidentemente constatato che limitare i posti di accoglienza non riduce il numero delle persone in arrivo, dato che il loro scopo è andare in un altro paese. Chiudendo l'ombrello non si fa smettere di piovere».