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Articolo "Avvenire" (26 settembre 2017)
Martedì 26 Settembre 2017
20 anni fa il terremoto Umbria-Marche. L'intervento Caritas   versione testuale

Il 26 settembre 1997 un violento terremoto colpì Umbria e Marche, provocando 11 vittime e con uno “sciame sismico” protrattosi per diversi mesi con decine di scosse di significativa intensità. 

Caritas Italiana si attivò prontamente a sostegno delle popolazioni colpite con interventi e progetti per circa 8,8 milioni di euro, pari all'epoca a 17 miliardi di lire, di cui 4 miliardi messi a disposizione dalla CEI e il resto da comunità diocesane, associazioni, gruppi o singoli offerenti.  

Di quella cifra, 538 milioni di lire furono impiegati per invio di beni di prima necessità e progetti di emergenza, compreso l’allestimento del Centro di collegamento della Caritas Italiana a Capodacqua d’Assisi. 

Altri 12 miliardi e 822 milioni di lire finanziarono la costruzione di 48 centri della comunità, luoghi di incontro e di aggregazione, per la promozione di momenti e attività sociali, culturali, religiose e ricreative. Erano strutture di diverse dimensioni, capaci di accogliere da un minimo di 80 ad un massimo di 400 persone, e così dislocate: 12 nelle Marche (5 nella diocesi di Fabriano e 7 nella diocesi di Camerino) e 36 in Umbria (16 nella diocesi di Assisi, 14 in quella di Foligno, 4 in quella di Spoleto, 1 di Orvieto e 1 di Gubbio).  In accordo con le due Delegazioni regionali della Caritas di Umbria e Marche, si aprì il Centro di Collegamento Interregionale di Capodacqua di Assisi che è rimasto attivo fino al 30 giugno 1998, anche per coordinare i circa 100 gemellaggi avviati.

I Centri Operativi Caritas in totale sono stati 29 sparsi nel territorio e hanno servito più di 200 località o frazioni delle cinque diocesi colpite dal sisma. I rimanenti fondi sono stati utilizzati in progetti sociali.