Il 4 giugno 2018, il Volcán de fuego, a 50 km. dalla capitale Città del Guatemala, è tornato con violenza a seminare panico e morte tra la popolazione dei dipartimenti di Escuintla, Sacatepéquez e Chimaltenango. Si registrano decine di morti, quasi 2 milioni di persone interessate dall’evento, un gran numero di scomparsi e già evacuate oltre 3.000 persone accolte in alloggi di fortuna. Il governo del Guatemala ha dichiarato “allerta rosso”, mentre i numeri cambiano di ora in ora e alcuni esperti temono che vi siano almeno 3.000 persone di 20 comunità sepolte dalla colata lavica. 

 

Caritas del Guatemala, in coordinamento con le Caritas diocesane, si è attivata per raccogliere e distribuire alimenti e sistemare le persone in alberghi e centri di accoglienza. Ci sono gravissimi danni anche a infrastrutture pubbliche, soprattutto strade e ponti, per cui le comunicazioni sono molto difficili.  Il Vescovo presidente di Caritas Guatemala, S.E. Mons. Ángel Antonio Recinos Lemuz, ha richiesto la preghiera e la collaborazione della rete di Caritas Internationalis. Il vescovo di Escuintla, mons. Víctor Hugo Palma Paul, informa di aver allestito tre punti di accoglienza per le persone che hanno perso le case: la parroquia de Nuestra Señora de Guadalupe, Santo Hermano Pedro e la Catedral de Escuintla. Il rischio dell’isolamento di alcune comunità con conseguente mancanza di assistenza sanitaria, preoccupa non poco.

 

Caritas Italiana è da molti anni attiva con collaborazioni (Vicariato Apostólico de Petén), progetti di Servizio Civile (diocesi di San Marcos) e interventi di sviluppo (Microprogetti) e segue attentamente l’evolversi della situazione ed è pronta a fornire il proprio sostegno pastorale ed economico alla Chiesa locale.