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Documenti:
- Dossier Ebola (.pdf)
(aggiornamento documenti al 18 marzo 2015)
Martedì 12 Maggio 2015
Emergenza epidemia Ebola   versione testuale

Il 9 maggio 2015, dopo 42 giorni dall’ultimo caso confermato di Ebola in Liberia e dopo oltre un anno dall’inizio della crisi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato la Liberia paese libero dall’epidemia di Ebola. Era il 23 marzo 2014 quando l’Ufficio regionale dell’OMS aveva dichiarato ufficialmente l’inizio dell’epidemia di Ebola in Guinea. Da allora il virus si è espanso, colpendo principalmente, oltre alla Guinea, i paesi confinanti Liberia e Sierra Leone, con casi limitati in Nigeria, Mali e Senegal. Ad oggi sono più di 26.600 i casi identificati e più di 11.100 i decessi.
 
Tuttavia l’epidemia non è ancora stata sconfitta del tutto. Se, infatti, negli ultimi mesi si è verificata una diminuzione del numero di nuovi casi siano allo zero in Liberia, negli altri due paesi più colpiti non si è ancora riusciti ad arrestare completamente il contagio. E’ ancora forte la necessità di sostenere le popolazioni locali per eradicare l’epidemia, rispondere ai bisogni delle comunità, agire sulle cause di tale emergenza, rispondere a forme di vulnerabilità presenti: sicurezza alimentare, sanità, servizi di base, supporto psico-sociale, supporto alle attività produttive. E’ necessario anche un lavoro contro lo stigma delle persone che hanno avuto la malattia affinché possano essere reintegrate nelle loro comunità. E’ quanto Caritas sta facendo in Liberia, un servizio che continuerà nei prossimi mesi.
 
Dall'inizio della crisi più di 16.000 bambini sono rimasti orfani a causa dell’epidemia; più di 850 sono gli operatori sanitari contagiati dal virus di cui più di 490 deceduti, migliaia sono le famiglie direttamente o indirettamente colpite dal virus, molti i centri medici, dispensari e ospedali costretti a chiudere o a rallentare le attività, che ora stanno lentamente e progressivamente riaprendo con misure di sicurezza e prevenzione rafforzate.
 
Anche Papa Francesco ha più volte sottolineato l’importanza di un intervento della comunità internazionale: nell’udienza del 29 ottobre 2014 ha chiesto che si «metta in atto ogni necessario sforzo per debellare questo virus e alleviare concretamente i disagi e le sofferenze di quanti sono così duramente provati».
 
Caritas Italiana, in collaborazione con la rete Caritas internazionale e altri organismi ecclesiali, è stata impegnata sin dall’inizio della crisi nel sostegno ai piani di risposta della Chiesa cattolica e della rete Caritas di Guinea Conakry, Sierra Leone e Liberia. Gli interventi sono centrati sulle seguenti attività: creazione di cellule di allerta precoce con il coinvolgimento di più di 5.000 persone e sensibilizzazione comunitaria con oltre 500 animatori locali, distribuzione di più di 23.000 kit igienico sanitari per la prevenzione nelle famiglie e nei luoghi pubblici ad alta frequentazione; acquisto e distribuzione di medicinali, attrezzatura e materiale di protezione per il personale di centri sanitari e ospedali cattolici; interventi per la sicurezza alimentare di famiglie con priorità per i minori orfani, famiglie con portatori di handicap o minori di cinque o con donne in gravidanza e alle famiglie in quarantena (più di 4.000 kit alimentari distribuiti).
 
Nei tre Paesi sono più di 40.000 i beneficiari diretti delle distribuzioni e più di 700.000 le persone che hanno beneficiato della sensibilizzazione. Caritas Italiana è inoltre impegnata nel tavolo di coordinamento “Fratelli d’Ebola” con altre realtà ecclesiali (Associazione Dokita onlus, Camilliani, CUAMM Medici con l’Africa, Fatebenefratelli-S. Giovanni di Dio, FOCSIV Volontari nel Mondo, Fondazione AVSI, Giuseppini del Murialdo, Salesiani don Bosco- Fondazione don Bosco nel mondo, Saveriani, VIS Volontariato Internazionale per lo Sviluppo) per un appoggio congiunto agli interventi della chiesa cattolica nei tre paesi più colpiti, Guinea Conakry, Liberia e Sierra Leone.
 
La Conferenza Episcopale Italiana, attraverso il Servizio per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo, ha stanziato 1 milione di euro dei fondi 8xmille per contribuire alle attività di contrasto all’espansione del virus Ebola. Il progetto, che ha durata di 12 mesi, è stato proposto da Caritas Italiana e dagli organismi che ad essa si affiancano nella piattaforma “Fratelli d’Ebola”, e riguarda Guinea Conakry, Liberia e Sierra Leone – paesi con sistemi sanitari fragili, spesso privi delle attrezzature e dei medicinali di base e pochi medici rispetto alla popolazione. Il progetto, avviato nel mese di gennaio 2015, prevede tra le attività principali il supporto alle strutture sanitarie cattoliche locali, l’aiuto alle famiglie colpite dall’epidemia attraverso distribuzioni alimentari, supporto psico-sociale e riavvio della produttività familiare, l’assistenza agli orfani, il rafforzamento della sensibilizzazione comunitaria e il supporto per l’istruzione dei minori.
 

Per sostenere gli interventi in corso, si possono inviare offerte a Caritas Italiana, via Aurelia 796 - 00165 Roma
Tramite C/C POSTALE N. 347013, specificando nella causale: “Africa/Epidemia ebola”

Oppure tramite queste modalità online.

Le offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
• UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
• Banca Prossima, piazza della Libertà 13, Roma – Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474
• Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113

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