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Report 3 - Aspettative ed emozioni   versione testuale
Anche gli arrivi a Sydney, la città della GMG, hanno il sapore delle emozioni e i volontari del Servizio Civile della Caritas italiana sono al “Kingsford Smith Airport” pronti ad accogliere i giovani italiani, a confortarli dopo le lunghe ore di viaggio e a raccogliere i loro pensieri. E’ il giorno che precede il grande evento e ci sono gli ultimi arrivi da ogni parte d’Italia. Assipati tra grandi bagagli e bandiere emergono le voci degli italiani, le loro emozioni,  le loro aspettative e qualche volta si respira aria di polemica.
 
Maria Chiara Eramo ha 21 anni, è giunta a Sydney con la sua parrocchia di Milano in cui è catechista. Maria Chiara e all’Agorà dei Giovani, tenuta a Loreto nel 2007. “Partecipo a questi eventi per dimostrare il mio amore per il Papa e la Chiesa -racconta Maria Chiara- il Papa è la nostra guida e la mia fede mi spinge ad arrivare anche qui, dall’altra parte del mondo. Spero di trovare quella serenità adatta che mi metta in comunione con Dio, vorrei dedicarmi più intensamente alla preghiera che, a causa degli studi, soprattutto nel periodo estivo, ho
trascurato. Mi piacerebbe che anche gli altri pellegrini fossero qui per il Signore e non solo per stare insieme con gli altri giovani”.
 
Gideci Semprebon viene invece da Verona, ha 20 anni ma è alla sua prima esperienza, si occupa di animazione nella sua parrocchia ma l’intensità dei sui occhi racconta il suo entusiasmo più delle parole:“La GMG è da tempo per me un pensiero fisso…aspetto da tanto questo momento. Credo si tratti di un’esperienza che lascia un segno in un clima di condivisione e fratellanza e, dal momento che studio lingue, vorrei anche cogliere l’occasione per conoscere nuovi amici di diverse nazionalità. In realtà credo che sia il proseguimento di un percorso cominciato già in parrocchia nella speranza che mi conduca ad una crescita interiore e ad una maturazione spirituale. Prima della partenza ero preoccupata per il viaggio ma soprattutto di non essere ancora pronta per questo grande evento di fede… e invece sono appena arrivata e già sono convinta di aver fatto la cosa giusta… siamo in tanti, tutti stremati dalla stessa stanchezza di un lungo viaggio ma tutti con ancora tanta energia per inneggiare i cori della propria nazione e sventolare bandiere… sono sicura che la mia giornata mondiale della gioventù sarà la prima di tante”.
 
I nuovi arrivati guardano ai volontari come punti di riferimento, cercano conforto quando può accadere che ci siano lunghe attese per l’autobus che sono a disposizione per accompagnarli ai loro alloggi. Al passaggio delle maglie blu con la scritta “Italia” indossate dai volontari, si sollevano cori e saluti da parte dei connazionali ma anche dei giovani di altri paesi, qualcuno ha il viso dipinto, ovunque richieste di foto di gruppo con bandiere dai colori diversi. Ci sono ragazzi un po’ più stanchi che cercano riposo appoggiando il capo sui loro sacchi  a pelo, altri che giocano a pallone, altri che suonano la chitarra, altri ancora che cercano nervosamente notizie sui loro alloggi ma tutti hanno lo stesso desiderio di uscire da quell’aeroporto, scoprire la città e vivere la loro GMG.
Anche Mattia Toaiar,di 26 anni, è di Verona ed è già stato a Colonia nel 2005 dove ha alloggiato presso una famiglia. Di quei giorni ricorda in particolare la notte della veglia durante la quale ha stretto molte amicizie che ancora coltiva, le temperature erano molto basse ma erano in tanti gli uni vicino agli altri e l’unione creava calore. Nonostante il clima di festa che si era creato durante la veglia alla spianata di Marienfeld, Mattia precisa che il completamento della sua gioia è stato nel riuscire a trovare comunque un momento di profonda preghiera nella chiusura in se stesso: “Nonostante Colonia mi abbia lasciato un segno profondo spero che a Sydney quest’anno si badi un po’ di più all’evangelizzazione e meno all’evento, mi auguro anche che ci sia più organizzazione ma già dall’accoglienza e all’attenzione che voi volontari ci prestate credo che sia
così. La GMG funziona per me come un caricabatteria che mi da forza tutto l’anno perché, talvolta, preso dalla vita quotidiana mi allontano un po’ da Dio. Perciò vengo qui, a cercare serenità e a sentire che il Signore è sempre più vicino  a me. Vengo qui anche per mettermi in discussione, –continua Mattia- per mettere alla prova la mia fede e per cercare di dare risposta ad alcune mie domande: perché tanti ragazzi come me, che hanno una vita normale come la mia, non hanno fede? perché preferiscono sprecare le loro serate nell’alcool o distraendo la loro anima piuttosto che dedicarsi almeno una volta a settimana alla preghiera scoprendo così se stessi e la pace con gli altri? Forse credono di essere trasgressivi…ma a questo punto credo di esserlo io più di loro che cerco la serenità in qualcosa di diverso. Aspetto con ansia la veglia all’Ippodromo di Randwick, per rivivere i bei momenti vissuti a Colonia ma soprattutto per trovare un momento di silenzio per la preghiera anche se avrò tutto il mondo attorno…”
 
Sara Di Benedetto
Volontaria Servizio Civile Nazionale – regione Campania